Stazione.
Un barbone, vecchio; sacchetti di plastica nelle mani pieni di non so che cosa.
Traballa, biascica.
No, non biascica. Parla chiaramente.
Gli passo accanto e sento:
“È pazzo.
Berlusconi è pazzo”.
Umido: tutto quello che è indistinto, triste e maleodorante. Quello che vorresti mettere fuori dalla porta prima possibile, e che invece andrebbe usato per coltivare il giardino.
Per la mia fascinazione rispetto ai barboni vedi anche L’ospite.
photo credit: Alex E. Proimos via photopin cc